domenica 1 maggio 2016

Efficienza energetica - Il nuovo rifasamento


Un quadro elettrico per il rifasamento automatico


Un utilizzatore con basso fattore di potenza, detto cosfi, (ossia il coseno dell’angolo di sfasamento tra tensione e corrente), richiede alla rete di distribuzione elettrica più potenza apparente (quindi più corrente), poichè parte della potenza apparente, detta potenza reattiva induttiva (Q), è utilizzata per eccitare i circuiti magnetici; quindi non può essere utilizzata per svolgere un lavoro.
Per evitare oneri relativi al sovradimensionamento, fino al 2015, i distributori di energia elettrica prevedevano l’applicazione di penali se il fattore di potenza medio mensile fosse stato inferiore a 0,9.

Dal 1 gennaio 2016 il DL 102/2014 ha aumentato il valore di cosfi a 0,95.

Rifasare significa pertanto “portare” il  fattore di potenza ad un valore superione a 0,95 ma inferiore a 1, al fine di non veder applicata in fattura alcuna penale.

Per capire se sia necessario rifasare un impianto elettrico esistono diversi metodi, quali ad esempio:
  • la lettura della fattura di energia elettrica, ma con la nuova bolletta ciò è più difficoltoso.
  • eseguire delle operazioni di calcolo per determinare il cosfi attraverso la lettura dei valori potenza attiva, di energia attiva ed energia reattiva, misurata dai contatori dell’ente.
  • Usare delle idonee strumentazioni ed avviare delle campagne di rilevazione dati sull'impianto.

In caso di rifasamento, la soluzione consigliabile è quella di adottare una macchina automatica per il rifasamento, come quella in fotografia, e determinare il tipo di rifasamento più adatto: centralizzato, distribuito o per gruppi.

Il nostro Studio professionale è a disposizione per ulteriori chiarimenti.